Promuovere con campagne e attività la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale: per questo, nel 1992 viene istituita la Giornata Mondiale della Salute Mentale, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Trent’anni dopo anche a partire dall’esperienza pandemica e delle guerre il tema scelto per le celebrazioni è “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale”.
Il Covid ha messo ancora una volta in evidenza come ci sia bisogno di servizi organizzati in modo funzionale ai bisogni delle persone, finanziamenti adeguati, personale qualificato, investimenti nella cura e nella ricerca. Tra gli ostacoli alla realizzazione di interventi efficaci non solo la mancanza di risorse, ma anche lo stigma sociale e la discriminazione. La malattia mentale genera un altissimo impatto e sofferenza per chi ne soffre, per le famiglie, per gli amici. Stigma e discriminazione si accompagnano alla solitudine, all’indifferenza ed al disinteresse che possono condannare a vite desertificate le persone con un disagio psichico.
Per riflettere sul tema e portare il contributo della professione il 13 e 14 ottobre a Roma CNOAS parteciperà con la vice presidente Barbara Rosina, componente del tavolo tecnico nazionale Salute mentale istituito dal Ministero della Salute, al Global Mental Health Summit (GHMS).
A partire dall’importanza dei diritti umani e della dignità delle persone affette da disturbi mentali, temi strategici per il servizio sociale professionale non solo perché presenti nel Codice deontologico della professione, la conferenza approfondirà la centralità dell’approccio comunitario alla salute mentale, il coinvolgimento dei diretti interessati e delle loro famiglie nel processo di cura e recupero psicosociale, i temi della prevenzione e dell’identificazione e condivisione di buone pratiche.