Visione, contesto, supervisione… per curare

Abbiamo partecipato, con la nostra vicepresidente Mirella Silvani all’evento celebrativo presso l’Istituto Superiore di Sanità, a Roma, organizzato per la sesta Giornata nazionale della sicurezza della persona assistita e delle cure che si celebra in contemporanea alla Giornata mondiale per la sicurezza del paziente. Insieme agli ordini e alle federazioni sanitarie, abbiamo portato il contributo delle e degli assistenti sociali che osservano e partecipano ai processi diagnostici e di valutazione necessari per definire le cure e i sostegni adeguati al benessere dei cittadini.
“Siamo – ha detto Silvani nel suo intervento – sia dall’interno dei servizi sanitari sia dall’esterno , perche siamo presenti nei diversi enti con i quali le strutture sanitarie si interfacciamo per mettere a punto il miglior percorso per la salute delle persone”.
“A guidarci – ha aggiunto – è la costruzione con la persona sulla base di tre concetti in particolare: la visione, il contesto, la supervisione.
Visione significa per noi conoscere e applicare procedure standard, senza perdere di vista e ricercare connessioni e incongruenze che possono spiegare meglio ciò che accade al singolo e individuare così scenari o ipotesi non considerate a una prima analisi.
Il contesto è molto importante: capire bene luoghi e circostanze è fondamentale per scegliere al meglio il processo valutativo o diagnostico.
Infine la supervisione individuale e organizzativa che consenta una rilettura di quanto messo in atto, con l’intervento di un soggetto esterno , con un approccio che guarda non solo alle prestazioni, ma anche ai processi”.
“Aiutati a valutare noi stessi – ha concluso Silvani – saremo sempre più in grado di dare il meglio a chi ha bisogno di cura. Per questo il nostro contributo, in questa giornata e in ogni luogo dove si cerca il benessere delle persone, è fondamentale”.