Dei quasi 48mila assistenti sociali, 6537 sono impegnati in ambito sanitario e sono in gran parte dipendenti del SSN. Lo ha ricordato la presidente del Cnoas, Barbara Rosina, intervenendo al 9° Forum Sistema Salute in corso alla Stazione Leopolda di Firenze.
Durante il workshop dal titolo: “Unire le Competenze. Costruire la Sanità del Domani”, la presidente Cnoas ha sottolineato che “Il sistema e le organizzazioni devono riconoscere tutte le professioni e dar loro pari dignità, coinvolgendole nelle scelte strategiche aziendali. Professioni e professionisti le cui competenze possono e devono migliorare con una formazione universitaria che sia adeguata alle nuove esigenze della società e a un quadro epidemiologico e demografico in mutamento”.
“Per questo – ha continuato Rosina – parlare di digitalizzazione o di cartelle cliniche senza riconoscere lo stesso diritto ad utilizzarle da parte di tutte le professioni non consente di raggiungere gli obiettivi prefissati. Le e gli assistenti sociali ospedalieri, della continuità assistenziale, dei servizi specialistici, non possono lavorare con le persone e le loro famiglie se non hanno accesso a tutte le informazioni cliniche, ai percorsi terapeutici necessari”.
La presidente dell’Ordine ha voluto richiamare tutti alla collaborazione, nella consapevolezza che non esiste Salute senza Sociale. Se le professioni di cura sono sottopagate e sottodimensionate, se la salute diventa soltanto malattia, medicina, ospedalizzazione, il SSN non potrà prendersi cura davvero delle persone. “Ogni professionista quindi – ha concluso Barbara Rosina – avrà le sue competenze e le sue responsabilità, ma serve un reciproco riconoscimento fin dalle scelte politiche per evitare che ognuno faccia il suo dimenticando la complessità delle vite”.