La legge delega per l’efficienza del processo civile e penale, la cosiddetta Riforma Cartabia, ci riguarda. E ci riguarda in particolar modo per la disciplina degli strumenti di risoluzione e per la razionalizzazione dei procedimenti civili che riguardano le persone, i minorenni e le famiglie, con particolare attenzione alla tutela delle persone minorenni.
La riforma giunge dopo che la Corte europea per i diritti dell’uomo (CEDU) ha condannato più volte il nostro Paese per provvedimenti considerati lesivi e ingerenti su questioni riguardanti la sfera personale e familiare e ha denunciato l’abuso incondizionato dell’affidamento al servizio sociale con provvedimenti del giudice eccessivamente generici. Uno dei principi centrali dei provvedimenti di riforma è quello secondo il quale il minorenne deve essere ascoltato in tutti i procedimenti che lo riguardano e che possano incidere sulla sfera dei suoi diritti e interessi, tenendo di conto del suo punto di vista e delle sue opinioni, garantendogli l’informazione sulle conseguenze delle varie opinioni espresse.
Ecco, dunque, il documento CNOAS elaborato, con il contributo delle consigliere nazionali Annunziata Bartolomei ed Erika Tognaccini e dopo un confronto con i Croas che partecipano al Tavolo nazionale Minori e Famiglie.