Che non ci sia Salute senza Sociale è una verità che permea anche i livelli istituzionali e che ha avuto una significativa conferma nell’incontro tra la presidente Barbara Rosina e la vicepresidente Mirella Silvani con la dottoressa Mariella Mainolfi, Direttore Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute.
Il ruolo e le funzioni dell’assistente sociale nel Sistema sanitario nazionale del post pandemia, la necessità di standard che stabiliscano la nostra presenza nei modelli organizzativi dei servizi di continuità assistenziale, nelle COT, nei consultori e negli ospedali, l’importanza di strutturare in tutte le azienda sanitarie il servizio sociale professionale diretto da un dirigente assistente sociale, sono stati al centro del confronto organizzato presso la sede ministeriale.
Il dialogo, aperto direttamente lo scorso 22 febbraio con la partecipazione della dottoressa Mainolfi al nostro evento dedicato alla riforma della professione, ha toccato anche aspetti che riguardano l’organizzazione dei servizi e delle aziende sanitarie, ma che incidono in modo rilevante sulla qualità delle risposte ai bisogni di salute dei cittadini. Valutazione questa condivisa dalla DG del Ministero, interessata a una puntuale definizione delle funzioni del servizio sociale nel SSN in collaborazione con il CNOAS e disponibile a individuare gli interventi necessari alla risoluzione delle criticità che abbiamo posto alla sua attenzione.
“E’ stato un incontro molto importante per il quale ringraziamo la dottoressa Mainolfi – sottolineano Rosina e Silvani – nel quale non abbiamo mancato di dare spazio al fenomeno delle aggressioni nei confronti degli operatori che avvengono lì dove le situazioni sociali sono particolarmente difficili. Abbiamo anche sottolineato che le giovani generazioni perdono interesse per le professioni di cura tanto più necessarie quanto più sottopagate e sottovalutate. Perché questa situazione cambi sono necessarie una pluralità di azioni di più soggetti, serve un investimento sulla comunicazione e sul riconoscimento del nostro ruolo e, ne siamo convinte, per questo il confronto continuo tra Ministero e Ordine è essenziale”.