Minorenni e riforma “Cartabia”: il secondo appuntamento con il Croas Emilia Romagna

Il lavoro con i minorenni e le famiglie è sempre stato un tema centrale per la professione, motivo per cui nella precedente consiliatura è stata disposta una ricerca, che ha portato alla costituzione di linee di indirizzo per l’accompagnamento delle famiglie e dei minorenni”.

Lo ha ricordato la consigliera nazionale, Erika Tognaccini, intervenendo al webinar organizzato dal Croas Emilia Romagna a due anni e mezzo dalla Legge 206/2021, la cosiddetta  Riforma Cartabia.

Tognaccini  ha riassunto, per punti, gli insegnamenti di quella ricerca su: “Ruolo e qualità del servizio sociale nelle attività di tutela dei minorenni: “Partendo dal presupposto che il lavoro dell’accompagnamento delle famiglie e delle persone minori di età non è per noi soltanto quello che vede coinvolta la Magistratura, la ricerca ha rilevato che dobbiamo insistere ancor di più nel  mettere al centro le persone piuttosto che le procedure,  nel far emergere che il benessere del bambino e della sua famiglia, a promuovere il superamento della contrapposizione tra protezione del bambino e accompagnamento della famiglia, nel promuovere la valorizzazione delle risorse presenti nelle persone e nei loro contesti di vita  senza appiattirci sui segnali di disagio e di fragilità, nel migliorare e qualificare l’ascolto e la partecipazione dei minorenni alle decisioni che li riguardano”.

Alla luce della ricerca interna, l’applicazione della Riforma Cartabia, dunque, ha ricordato la consigliera nazionale, rilancia sfide aperte per la professione e elementi sui quali l’Ordine  sta investendo: dalla creazioni di tavoli di confronto tra autorità giudiziaria e servizi all’integrazione sociosanitaria, dalla stesura di protocolli operativi alla formazione, dalla Supervisione professionale alla riforma della professione con la creazione di albi speciali.

“Prendendo in prestito il proverbio africano secondo il quale per far crescere bene un bambino occorre un intero villaggio – ha concluso – ribadiamo che la crescita e il benessere psicologico sociale e la salute in generale di un bambino, ma non solo, di ogni persona, passa dalla comunità di vita. Nessuno si senta escluso, noi, in quel villaggio faremo sempre meglio la nostra parte”.