Maltrattamento minorenni: una ricerca dell’ATS di Jesi

Vorrei condividere con la nostra comunità di assistenti sociali un’indagine sul maltrattamento dei minori che, seguendo la griglia di un dossier nazionale, abbiamo realizzato presso l’ASP Ambito 9 di Jesi.

La ricerca nasce dall’esigenza di conoscere e monitorare il fenomeno locale del maltrattamento dei minori in carico ai servizi sociali professionali dell’ATS 9 per poter meglio orientare le politiche di prevenzione, protezione e cura di  bambini e adolescenti maltrattati.

I dati si riferiscono a minorenni presi in carico al dicembre 2020 e sono stati raccolti dalle assistenti sociali che si occupano delle varie problematiche sociali- familiari, non solo di “tutela minori” e che lavorano nei 21 comuni dell’Ambito.

Il risultato che emerge induce ad attente riflessioni.

Il primo dato è il numero dei minori in carico ai Servizi Sociali dell’ATS di Jesi: il doppio rispetto al dato nazionale.

Ma la cosa che più colpisce è il rapporto fra minori maltrattati e minori residenti: i minori maltrattati a livello nazionale costituiscono lo 0,9% di tutti i minori residenti mentre quelli registrati nel territorio dell’ATS di Jesi è pari al 2,2% di tutti i minori residenti.

Probabilmente conta il fatto che abbiamo compreso nello studio anche i servizi di competenza sanitaria (consultori…), che la rilevazione nazionale tendenzialmente non rileva, ed anche che la raccolta dei dati locali sia stata svolta con molta accuratezza.

Ciò testimonia anche una presenza capillare dei servizi ed in particolare di quelli sociali.

La dimensione del fenomeno valorizza la comunità nel suo complesso che, attraverso le sue articolazioni, è riuscita a far emergere un numero significativo di maltrattamento di minori su cui intervenire tempestivamente.

Dall’altro lato richiede un rinnovato impegno di prevenzione, vigilanza, protezione e assistenza da parte dei servizi.

L’esito della ricerca avvalora l’importanza di strutturare interventi di prevenzione che permettano di intercettare precocemente i segnali  e di conseguenza di agire tempestivamente a tutela dell’infanzia.

Tutto questo richiede un’organizzazione dei servizi sociali e consultoriali attrezzati ed adeguati per far fronte alle crescenti responsabilità di prevenzione e assistenza necessari.

L’ASP Ambito 9 sta sperimentando azioni preventive di riduzione dei rischi di maltrattamento attraverso la formazione degli operatori socio-sanitari ed al sostegno delle famiglie vulnerabili che, anche prima che una figlia/o venga al mondo, necessitano di potenziare le proprie competenze genitoriali con l’utilizzo di strumenti operativi, tra i quali l’home visiting.

Perché riusciamo a far fronte al fenomeno?

Perché abbiamo un buon numero di assistenti sociali, perché investiamo nella formazione dei professionisti sul tema per una tempestiva individuazione delle situazioni a rischio, perché mettiamo a punto protocolli e accordi di cooperazione locali e provinciali che definiscono funzioni e competenze della rete antiviolenza per una presa in carico condivisa e sinergica tra tutti gli attori coinvolti.

Vantiamo, inoltre, un’ottima collaborazione con le forze dell’ordine, il commissariato, le associazioni del territorio e gli istituti comprensivi del territorio. Stiamo lavorando ad un protocollo operativo provinciale della rete antiviolenza per il contrasto alla violenza di genere (la ricerca mette al secondo posto la violenza assistita).

Infine, gli interventi di home visiting per supportare nel proprio ambiente domestico i genitori con bambini nella fascia di età 0-3 anni che presentano elementi di potenziale rischio quali isolamento sociale, traumi infantili personali, esperienze familiari di violenza o di dipendenza da sostanza, giovanissima età dei genitori (anche minorenni), nuclei mono genitoriali dove abbiamo magari solo una madre straniera non integrata…

Come potrete leggere nella ricerca, la quasi totalità dei provvedimenti arriva quando il minore è in età scolare, infatti il 44% dei minori in carico al servizio sociale professionale sono nella fascia 11-17 anni. Questo dato fa emergere la necessità di incrementare gli interventi di prevenzione a tutela dell’infanzia e di rafforzare il personale sanitario dei Consultori.

Condivido, dunque la ricerca https://bit.ly/3INv7Lu

sperando che il nostro lavoro e le nostre sperimentazioni possano suggerire idee sempre e comunque nell’interesse dei minorenni.
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Silvia Tomassoni, Resp. U.O.C. Minori e Famiglia ASP Ambito 9 Jesi