Sono un’assistente sociale che lavora in area minori al Comune di Torino.
Oggi dopo una difficile giornata mi sono sentita di scrivere un messaggio dedicato a mio figlio di un anno e mezzo, nel quale ho cercato di riflettere alcune emozioni che mi attraversano tutti i giorni.
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Come te lo spiego, piccolo Tommi, il lavoro che fa la tua mamma?
Come ti spiego che trascorro le mie giornate con tanti mamme, papà e bambini tentando di aiutarli nelle situazioni più disperate che neanche più riesco a raccontare?
Come ti spiego la fatica emotiva profonda, ma anche la rabbia che mi attraversano tutta quando purtroppo alcuni mamme e papà, nonostante mille sforzi, non riescono ad essere dei buoni genitori per dei cuccioli simili a te?
Come posso spiegarti che vedo certe mamme e certi papà immersi nei traumi indicibili della loro vita e che mi chiedono di raccogliere ogni giorno le loro pene e aiutarli a parlare con i loro bambini?
Come posso raccontarti che a volte mi succede, come in questi giorni, di tentare di salvaguardare una collega aggredita davanti a me o di passare ore in commissariato assistendo a scene di violenze e comportamenti pericolosi di genitori che non stanno bene e che purtroppo non accettano di farsi aiutare?
Come raccontarti dei bambini con i quali gioco per terra a mille giochi, mentre tento loro di spiegare perché la mamma o il papà sono in carcere?
Come spiegarti della necessaria urgenza di condividere realmente all’esterno questa professione così controversa e così meravigliosa allo stesso tempo?
Come posso spiegarti, Tommi, perché sono ancora qui, come gli altri miei splendidi colleghi, immersa in tutta questa tragica fatica, ma anche nella bellezza che le relazioni umane e i progetti d’aiuto comunque portano con sé?
Come sapere se riuscirò per te ad essere, io, una mamma “sufficientemente buona” nonostante le contraddizioni, anche verso il sistema, che mi attraversano ogni giorno?
Come diceva il film “V per Vendetta” del 2005: “Dio è nella pioggia”, e laverá via questa giornata, che concludo con una bella canzone, e due piante di rose.
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Laura Bianco. Piemonte