Bene il Ddl 1097 (Terzo Settore), ma le buone norme rischiano di infrangersi contro la realtà se soltanto nove Regioni soddisfano il Livello Essenziale con la presenza di un assistente sociale ogni 5000 abitanti – in altre il rapporto arriva a uno a 14.000 – e se in alcune province si spendono 583 euro per persona mentre in altre se ne spendono 24!xChe fare? “Nella Legge di Bilancio e nei vari decreti PNRR sono previste forme di sanzione, controllo e addirittura commissariamento per gli Enti Locali che non ottemperano a quanto disposto per legge”.
Apprezzamento, ma… La presidente del Cnoas, Barbara Rosina, in audizione presso la Commissione Sanità e Lavoro del Senato della Repubblica espone ai parlamentari le analisi e le proposte degli assistenti sociali sul DD 1097 e insiste: “Il monitoraggio su come vengono spesi i soldi pubblici, che ora ci sono, di come arrivano a realizzare i diritti delle persone, è una responsabilità condivisa. Grazie, dunque, di averci ascoltati e di aver inserito nel Disegno di Legge le nostre proposte, ma allora dobbiamo tutti domandarci cosa si deve fare perché diventino realtà”.
Cinque minuti di tempo per intervenire e la possibilità di rispondere ai quesiti di senatrici e senatori. La presidente Rosina ha esposto in meno di nove minuti l’apprezzamento e le considerazioni dei professionisti assistenti sociali, sottolineando alcuni punti del DDL 1097 e rimandando per il resto al documento che è stato consegnato in Parlamento.
“Apprezziamo l’estensione della deroga per l’assunzione alle forme associative dei Comuni – ha detto – ma dobbiamo capire come attivare forme di monitoraggio, controllo, sanzione per le 11 Regioni che non rispettano il LEP. Siamo, come assistenti sociali molto impegnati nel far funzionare la misura di contrasto alla povertà, l’ADI, ma una cosa è accompagnare le persone dove c’è un assistente sociale ogni 2750 abitanti, come in Friuli Venezia Giulia e un’altra dove ce n’é uno per 15mila!”.
Rosina ha voluto porre anche l’attenzione sul Tavolo nazionale per i minori fuori famiglia e sull’istituzione della Giornata nazionale dell’ascolto dei minori: “Soddisfatti di essere stati inseriti nel Tavolo nazionale, ma chiediamo che l’impegno non sia soltanto quello di produrre un’analisi quantitativa della situazione dei minori – ha detto, ricordando le disparità tra chi spende 583 euro pro capite e chi ne spende 24 – Quanto alla Giornata non possiamo che essere d’accordo, anche se noi bambine e bambini, ragazze e ragazzi li ascoltiamo ogni giorno, ma dobbiamo essere certi che chi ascolta abbia la capacità, la preparazione per farlo bene: servizi sociali, Terzo Settore, Enti pubblci, ATS… La supervisione è un leps finanziato PNRR per gli assistenti sociali dei comuni, ma non per i dipendenti che lavorano nelle cooperative o nel sistema sanitario. E anche in questo caso ci sono Regioni che, nonostante le risorse, disponibili, non si sono attivate”.