Alleati della famiglia e dei caregiver, in una società sempre più anziana, gli assistenti sociali incontrano e si prendono cura della terza età ascoltando i loro bisogni, alleviando solitudini e dando un aiuto a chi li ha accanto.
Se n’è parlato l’8 giugno a Milano, durante un corso di formazione organizzato dall’Ordine regionale degli assistenti sociali lombardi in collaborazione con il CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia) che ha coinvolto a Milano circa 200 assistenti sociali e altre figure diversamente coinvolte nell’assistenza all’anziano.
La giornata di formazione è stata l’occasione per la presentazione del Quaderno “L’assistente sociale nei servizi per anziani e per anziani con demenza. Percorsi di ruolo, riflessioni e strumenti a partire dall’esperienza”, realizzato dal Gruppo Anziani dell’Ordine lombardo.
Una testimonianza dopo l’altra per illustrare i diversi capitoli del Quaderno e le diverse sfaccettature del ruolo dell’assistente sociale in questo tipo di servizi; ruolo che, come sottolineato dalla presidente dell’Ordine lombardo Manuela Zaltieri, si trova in una fase di grande evoluzione, dopo il via libera alla legge delega in materia di politiche a favore degli anziani, che mira a disegnare, entro il 2024, un nuovo welfare a favore delle persone anziane.
Una sfida quotidiana, in cui gli assistenti sociali, è stato ammesso da più parti durante la giornata, percepiscono anche un po’ di solitudine, in particolare quando le esigenze sanitarie e l’intervento di area medica appare prevalente, ma non può mai essere l’unica risposta. Durante la pandemia è stato lampante, ma lo è ogni giorno quando la fragilità dell’anziano e la complessità delle sue condizioni familiari, abitative, economiche richiedono uno sguardo complessivo, multidimensionale, l’unico possibile per dare sollievo e qualità della vita a chi è entrato, nella maggioranza dei casi, nella fase più difficile