Abbiamo concluso la nostra IV Conferenza nazionale a Firenze sulla “Violenza istituzionale”, rivolgendoci direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, non a un singolo ministero, ma alla sede istituzionale che dà il senso generale delle scelte, la direzione di un esecutivo. Quando parliamo di violenza di Stato, ribadendo che lo Stato siamo anche noi professionisti, ma lo sono i palazzi di giustizia, le questure, gli ospedali, le Rsa, le Asl, gli uffici comunali…praticamente nessuno può dire “io non c’entro”, per questo, proprio nella giornata in cui veniva alla luce l’ennesimo fatto di cronaca – maltrattamenti e abusi su pazienti psichiatrici in Puglia – abbiamo inviato la nostra richiesta di una cabina di regia a Palazzo Chigi.
Ecco il testo firmato dal presidente dell’ordine, Gianmario Gazzi
Gentile Presidente,
a nome del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali che ho l’onore di presiedere, La disturbo per qualche istante, distogliendoLa dai tanti fondamentali impegni che egregiamente svolge per il nostro Paese.
Abbiamo appena concluso una conferenza sulla “Violenza istituzionale” a Firenze, dove, alla presenza, tra gli altri del viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, abbiamo messo a fuoco le tante, troppe situazioni in cui lo Stato, in ogni sua forma, diventa un nemico.
Oggi arriva in ogni casa attraverso media più antichi o nuovissimi, il caso dei maltrattamenti e degli abusi sessuali su pazienti psichiatrici in una struttura sociosanitaria pugliese. Se ce ne fosse stato bisogno, ecco l’ennesimo caso di violenza istituzionale, tema che tutti dovremmo affrontare non soltanto quando diventa dramma o cronaca nera.
A Firenze, consapevoli noi per primi che nessuno possa dire “io non c’entro”, abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo a Palazzo Chigi dove i professionisti, le strutture, gli enti e tutti i ministeri interessati – la Giustizia, il Lavoro e le Politiche sociali, la Famiglia, l’Interno, la Salute, la Disabilità. l’Istruzione e l’Università, l’Economia… – possano incontrarsi per capire, prevenire, intervenire, cambiare.
Certi della Sua attenzione al tema e coscienti dei tanti e importanti dossier che riempiono le Sue giornate, attendiamo fiduciosi un Suo cortese riscontro.
AugurandoLe buon lavoro a nome dei 46mila iscritti all’Ordine, La saluto cordialmente