L’Ordine degli Assistenti Sociali, con la sua presidente, Barbara Rosina, ha partecipato ieri, 31 luglio, a Palazzo Chigi, alla riunione tra i rappresentanti delle 28 professioni ordinate e il Governo.
Alla presenza dei ministri del Lavoro e Politiche Sociali, Calderone; della Salute, Schillaci; del vice ministro della Giustizia, Sisto; del sottosegretario Mantovano e del ministero delle Imprese e Made in Italy insieme a diversi rappresentanti del Governo e del Parlamento, sono stati messi a fuoco temi condivisi da Ordini e Federazioni: organizzazione, semplificazione dell’azione amministrativa, chiarezza rispetto agli obblighi degli enti pubblici non economici, accesso alla cassa previdenziale, sistema elettorale e disciplinare, formazione continua…
Non sono mancati approfondimenti e proposte sulla libera professione, le società tra professionisti, l’equo compenso, il codice degli appalti e l’intelligenza artificiale che renderà necessaria una riflessione sul piano etico e deontologico ed una attenzione nei codici delle diverse professioni.
“Condividendo quanto segnalato dai colleghi – ha detto Rosina – voglio ribadire che l’attenzione del Governo è strategica anche per frenare la riduzione di interesse dei giovani nei confronti delle professioni di aiuto, cura e responsabilità sociale. Il riconoscimento del nostro valore sociale ed un investimento in termini di comunicazione e di accompagnamento nei percorsi formativi, può essere, insieme all’attenzione alle condizioni di lavoro ed al riconoscimento economico, una delle leve di cambiamento”.
“Voglio ricordare – ha aggiunto la presidente – che se gli Ordini hanno la responsabilità di garantire la valutazione ed il monitoraggio della qualità delle prestazioni professionali e delle competenze, questo non può realizzarsi senza una assunzione condivisa di responsabilità anche con il Ministero dell’Università e dalla Ricerca che non sempre e non per tutte le professioni coinvolge gli organismi di rappresentanza ordinistici per orientare la formazione per l’accesso della professione alle esigenze del mercato del lavoro”.
Nelle repliche governative la rassicurazione rispetto alle nostre segnalazioni sui rischi di ulteriore crescita delle disuguaglianze e delle differenze territoriali a seguito dell’approvazione della legge sull’autonomia differenziata e sulle tutele che saranno garantite ai cittadini rispetto all’adeguatezza delle professioni ordinate, le cui competenze ed ambiti di intervento continueranno ad essere definiti a livello centrale cosi come avverrà per i livelli essenziali delle prestazioni.
“Soddisfatti di questo confronto – conclude Rosina – monitoreremo la realtà e faremo la nostra parte per contribuire al miglioramento del sistema Paese ed alla garanzia di servizi e diritti”.