
Cari colleghi,
sin dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 tutta la professione è stata chiamata a uno sforzo eccezionale sia per sostenere le comunità coinvolte, che per supportare le tante persone più fragili colpite direttamente o giustamente preoccupate.
A queste ultime non posso non aggiungere anche noi tutti che però, forti delle responsabilità assunte, ci siamo impegnati per rimanere ai nostri posti continuando a svolgere quel necessario ruolo di sostegno e tutela di chiunque sia in difficoltà.
Un sentito grazie, permettetemelo, a tutti e in particolare a coloro che operano nelle zone più esposte a rischi di contagio e nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per garantire che le cure siano continue sia all’interno dei reparti che sul territorio.
Dal diffondersi dell’emergenza abbiamo avuto costante attenzione all’evoluzione della crisi e, tramite Asproc, mantenuto i canali di comunicazione con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e non esiteremo ad attivarci con iniziative congiunte qualora arrivasse la richiesta di aiuto. Lo impone il Codice Deontologico, ma ancor più lo richiede la nostra umanità.
In questa nuova fase, la nostra attenzione, così come quella delle Istituzioni nazionali, è il riflesso sul territorio di questa epidemia.
Se giustamente è prioritario attrezzare le strutture ospedaliere di sufficienti mezzi e personale per garantire le cure necessarie a chi è in condizioni critiche, la situazione porta alla luce la fragilità del sostegno domiciliare e di servizi per chi è malato, in isolamento volontario o quarantena a casa e necessita di aiuto. A questi, è notizia di queste ore, potrebbero aggiungersi tutte le persone anziane o a rischio a cui viene richiesto di rimanere in casa il più possibile.
Stiamo cercando quindi di chiedere a tutti i decisori di considerare anche questi aspetti fondamentali per garantire salute, sicurezza e assistenza a tutti.
Non secondarie sono le interlocuzioni avviate con tutte le Istituzioni pubbliche, del privato sociale e ANCI, per sensibilizzare al rispetto delle necessarie precauzioni da garantire per la salute di tutti gli Assistenti sociali e dei professionisti coinvolti.
Invito quindi tutti gli Assistenti sociali a richiedere il rispetto, anche tramite i propri rappresentanti sindacali, di quanto indicato dal Ministero della Salute, dal Ministero della Funzione pubblica e dall’ANCI:
- http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
- http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/dipartimento/26-02-2020/direttiva-n1-del-2020
- http://www.anci.it/wp-content/uploads/lettera-DPC-ANCI-nota-operativa-1aggiornata-25022020.pdf.pdf
Consapevoli quindi di una situazione complessa come Consiglio nazionale e Consigli regionali abbiamo ritenuto di sospendere tutte le iniziative concernenti la Giornata Mondiale del Servizio sociale del prossimo 17 marzo. Dispiace perché avremmo sperato, in scenari differenti, di poter essere insieme a tutti voi nelle varie regioni italiane a dirci orgogliosi di noi e della professione e confrontarci su come portare avanti progetti e istanze.
Ora il nostro compito è di stare nei nostri territori e servizi e lavorare, come sempre e di più, per aiutare i più deboli e riuscire assieme a tutti i nostri colleghi professionisti della salute a ridurre il più possibile questo tempo di emergenza e sofferenza. Sarà dura, ma ricordiamoci sempre che abbiamo affrontato tante crisi: dai terremoti devastanti agli sbarchi di migliaia di profughi, dalle alluvioni al crollo del Ponte Morandi, e siamo sempre stati lì come Assistenti sociali orgogliosi di quanto stavamo costruendo per tutti, con tutti.
Dico questo non sottovalutando le preoccupazioni di ognuno di noi per la propria salute e per quella dei propri cari. Per questo torno a invitarvi a rispettare ogni disposizione di salvaguardia che ci riguarda singolarmente come cittadini italiani e come Assistenti sociali. Ma essendo consapevoli che in questi giorni anche l’azione quotidiana può essere un piccolo gesto di eroismo, non sottovalutiamola.
Per quanto concerne le necessarie attenzioni alle difficoltà che ognuno di noi affronta e affronterà vorrei comunicarvi che l’Ordine in tutte le sue articolazioni – nazionale e regionali – si è adeguato a quanto indicato nei decreti via via emanati e, consapevole della riduzione delle opportunità formative e della cancellazione di tutti gli eventi per le prossime settimane, si adopererà in accordo con il Ministero vigilante per le iniziative più opportune. Al fine di ridurre i rischi per tutti verranno sospesi per tutto il periodo necessario i tempi dei procedimenti disciplinari e le udienze. Per ora non possiamo dare ulteriori informazioni che, comunque, saranno tempestivamente fornite con l’evolversi della situazione.
Il nostro Paese sta vivendo un momento di grande difficoltà e le disposizioni, nazionali e regionali, cambiano col mutare degli eventi. Utilizzeremo tutti i mezzi vecchi e nuovi di comunicazione – il sito, la posta elettronica, Facebook, Twitter – per restare in contatto tra noi. Insieme, con prudenza e generosità, supereremo questa emergenza.
Grazie di cuore a tutti noi
Gianmario Gazzi