Da Bologna ad Arezzo, dall’approfondimento sulla riforma della non autosufficienza alle iniziative non rinviabili per dirigersi “Verso un nuovo sistema sanitario equo, solidale, sostenibile” come recita il titolo del 19° Forum Risk Management.
Diversi i temi affrontati nei due workshop ai quali sono intervenute la presidente Barbara Rosina, la vicepresidente Mirella Silvani e la presidente del Croas Toscana Rosa Barone.
Dall’attrattività’ della professione alle competenze professionali necessarie per sostenere le riforme in atto: disabilità, non autosufficienza, contrasto povertà; dalla necessità di istituire il servizio sociale aziendale e la dirigenza in tutte le aziende sanitarie all’importanza del coinvolgimento delle e dei professionisti assistenti sociali nelle scelte delle direzioni strategiche.
Parlando di: “Equità, sostenibilità e universalismo: il servizio sociale nella sfida del SSN per garantire il diritto di salute”, la presidente Cnoas ha nuovamente ricordato che “nei prossimi cinque anni andrà in pensione il 34% degli assistenti sociali del SSN e, nei prossimi 10 la percentuale dei pensionamenti salirà al 48%. Le norme per evitare questo disastro ci sono – ha aggiunto – e prevedono la presenza dei professionisti socio-sanitari a fianco di quelli sanitari nei percorsi di malattia e riabilitazione delle persone. Fino a quando le richieste di assunzione saranno gestite in maniera corporativa e non nell’interesse dei cittadini e delle aziende che intervengono sulla salute, non sarà possibile garantire l’equità del sistema e la capacità di risposta ai bisogni delle persone e delle loro famiglie. Le competenze e le funzioni delle e degli assistenti sociali degli ambiti territoriali e del sistema salute non posso essere mutuate con competenze e funzioni di altri o, – ha concluso Rosina – si metteranno a rischio equità, sostenibilità e garanzia dei diritti”.
La vicepresidente Silvani è intervenuta su: “Il ruolo delle direzioni strategiche per l’integrazione socio sanitaria” e ha sottolineato che l’assistente sociale è presente nei settori principali di questa integrazione: Aziende sanitarie, Enti locali e Terzo settore /associazioni: “Ci siamo – ha detto Silvani – come professionisti che si occupano di costruire luoghi, visioni e percorsi tra sociale e sanitario, creando connessioni e sinergie. Per questo – ha concluso – nelle direzioni delle Aziende sanitarie, anche a livello di dirigenza e programmazione, ci deve essere il rinforzo e il riconoscimento del ruolo e delle funzioni del servizio sociale professionale”.