Dalla logica del bisogno, alla logica dei diritti: analisi e proposte

A Mirella Silvani, segretario Cnoas ed Erika Tognaccini consigliera con delega alla Disabilità il compito di riassumere in un dettagliato articolo di Welfare Oggi, la proposta del Consiglio Nazionale illustrata al “Forum per la Non Autosufficienza e dell’autonomia possibile” dello scorso ottobre in un workshop dedicato che ha avuto tra i relatori il consigliere Claudio Pedrelli.
Quattro pagine – bibliografia compresa – che spiegano che passare dalla logica del bisogno alla logica dei diritti – oggi affermata da più parti e da sempre fondamento del Servizio Sociale – richieda all’intero sistema di Welfare “un significativo cambiamento che ci si aspetta possa trovare pieno sostegno nelle riforme in dirittura d’arrivo”.
“Potrebbe apparire scontato, ma la prospettiva da cui si parte è che il diritto delle persone – scrivono Silvani e Tognaccini – e quindi delle persone con disabilità o anziane, è di poter vivere al massimo delle proprie possibilità, sperimentando situazioni e ambiti diversi, sapendo di poter contare su un contesto comunitario inclusivo, che sostiene gli aspetti più fragili dell’esistenza”. (…) “Per questo diventa indispensabile e urgente ripensare ai servizi, siano essi diurni, residenziali, domiciliari, attraverso una scomposizione e riorganizzazione che rispettino la nuova visione di vita indipendente che non passa dall’’essere capaci’ ma dall’ ‘essere in relazione con’ per evitare l’istituzionalizzazione fuori e dentro la struttura. Ripensare e riprogrammare i servizi secondo quest’ottica previene dal rischio di costruire, anche inconsapevolmente, contesti segreganti lasciando spazio a contesti e servizi che favoriscono cittadinanza sociale”.
Riconoscimento del ruolo del Terzo Settore, accompagnamento e sviluppo di processi di co-progettazione pubblico-privati, istituzione del Fondo Unico per la disabilità – nel quale confluiscano gli attuali fondi per i sostegni socioassistenziali e quelli per gli interventi sanitari – implementazione del modello di Valutazione Multidimensionale, investimenti nei professionisti sia in termini numerici che formativi.
Queste le proposte che i professionisti assistenti sociali aspettano di veder realizzate nell’applicazione della riforma della Non Autosufficienza e sulla delega per la Disabilità.
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