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Che questa sarebbe stata una campagna elettorale pessima lo avevamo capito già al dibattito sulla fiducia mancata al Governo Draghi, ma mai ci saremmo attesi uno spettacolo simile sin da queste prime battute.
La logica dello scoop, del discredito e della semplificazione stanno impazzando in tv, radio e social. Con la certezza che chi colpisce di più lo stomaco, la rabbia, l’attenzione, vincerà.
Così una donna vittima di violenza viene stuprata anche dalla rete, buttata nella pubblica piazza, per uno zero virgola in più.
Così i ragazzi e le ragazze con problemi alimentari non hanno bisogno di aiuto, ma si riscoprono devianti.
La scuola diventa il supermercato di chi offre di più: uno stipendio decente, europeo, assunzioni di massa, nuovi mirabolanti istituti.
Ne abbiamo anche per i poveri, che con un ritorno all’ottica moralistica, sono un problema di sicurezza, e vanno portati a lavorare e non a star a casa sul divano. Aboliamo i sussidi, però aumentiamo le pensioni, perché gli anziani votano.
Ma i soldi dove li prendiamo? Giusto per capire perché non si è fatto prima.
Ed i migranti?! Non li vorremo certamente dimenticare… queste pseudo orde di persone in attesa di un hotel cinque stelle con il loro taxi del mare.
Scusate, ma così non è una campagna elettorale è una tragedia cinica e disgustosa.
Lotta libera nel fango. Sì, non ci sono altre parole per definire questo primo atto.
Ma intanto, nessuno, ad esempio, dice chiaramente come contrastare la povertà in aumento. Ricordo sommessamente che non è stata abolita e senza un reddito di ultima istanza qual è la proposta? Parlare di abolizione o riforma del Reddito di Cittadinanza o mantenerlo così com’è, è un po’ troppo semplice.
Diciamolo chiaro, come e quanti soldi ci vogliamo mettere? Ditelo ora se riformarlo vuol dire tagliare i fondi. Abbiate coraggio. Ditelo se la soluzione è, come detto da un ex ministro, “portiamo il 5 al 10 per mille, così si combatte la povertà”, per sapere se dire alle persone di rimettersi in fila alla Caritas.
Se è vero, com’è vero, che le migrazioni sono un fenomeno che non possiamo contrastare da soli, perché nessuno dice esattamente come intende gestire il sistema dell’accoglienza? Gli cambiamo nome come con i decreti sicurezza o pensiamo di dire fin da ora chi e come gestirà l’arrivo, il riconoscimento dei diritti di asilo o gli eventuali rimpatri? Non chiedo per pignoleria, ma perché chiunque di noi andrà a votare vorrebbe sapere se, superati i fantomatici blocchi navali e portuali, dove verranno accolti i minorenni soli, dove e come aiuteremo le donne e le vittime di violenze nei campi libici, e non solo quelli provenienti dall’Ucraina. Non azzardatevi a dire: “batteremo i pugni con l’Europa” visto che ci sono paesi che stanno accogliendo qualche milione di rifugiati e non qualche migliaio. Potrebbe essere l’ennesima figura pessima in politica estera.
Infine, ma potremmo aggiungere altri tantissimi punti, una parola seria sulle donne e i bambini la vogliamo dire? Non pretendo le scuse per i danni fatti in anni di mancati interventi per costruire servizi e protezione per i soggetti più in difficoltà oggi. Donne costrette a rinunciare al lavoro per accudire anziani e figli perché non ci sono asili e servizi. Bambini che ancora aspettano le scuole nuove promesse almeno due o tre elezioni fa. Donne che vorrebbero essere tutelate da uomini (in prevalenza italiani) violenti non oggetto di ulteriori mercificazioni elettorali. Ragazzi e ragazze che vorrebbero chiedere aiuto e supporto e non essere sempre e solo giudicati un problema.
Come assistenti sociali, nei prossimi giorni, porteremo temi concreti e chiari all’attenzione di tutte le forze politiche e ci aspettiamo risposte.
Ma, per favore intanto, risparmiateci questa pena, abbiate un po’ di pudore. Mostrate un po’ di coraggio!