A Brescia: “Per noi la Cultura è assicurare i diritti alle persone”

“Per noi assistenti sociali la cultura è quella dei diritti delle persone, il nostro ruolo è far sì che la povertà non sia considerata una colpa, che le diseguaglianze non siano eterne e invalicabili. Soltanto dando speranza alle persone, soltanto facendo vincere l’inclusione sull’esclusione, potremo associare benessere e cultura”. E dunque Welfare è Cultura” è stato il titolo di questa importante giornata bresciana dove il Consiglio Nazionale – quelle iniziali le parole del presidente Gazzi -, la Fondazione Nazionale, su iniziativa del Croas Lombardia, hanno dato appuntamento a istituzioni, politica, università, associazioni, per mettere insieme riscatto sociale e il ruolo della professione di assistente sociale con la cultura sotto le sue varie forme.

Teatro della giornata Brescia, che insieme a Bergamo è Capitale italiana della Cultura 2023 e che, con la Lombardia, è stata nel cuore del disastro pandemico del 2020. Ospite d’eccezione il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

Un evento che ha visto la partecipazione di quasi 300 assistenti sociali, inaugurato, dopo le parole della presidente  del Croas, Manuela Zalteri, dal ringraziamento di Gazzi a tutte le e gli assistenti sociali lombardi.

Presenti gli assessori alle politiche sociali di Bergamo e Brescia, la presidente di Fnas, docenti universitari e rappresentanti di associazioni che hanno animato quattro tavole rotonde (“Creare società solidali: il rapporto tra cultura, welfare e inclusione”; “La cultura della responsabilità, come tutelare il bene comune”; “Welfare di comunità: attuazione e sviluppo dei percorsi culturali di inclusione sociale nei territori. Esperienze a confronto”; “La cultura e le arti come strumento per la formazione degli assistenti sociali”) dalle 10 alle 17.

Atteso e partecipato l’intervento del ministro Locatelli, con le affermazioni di vicinanza e soprattutto il calendario d’impegni da tenere monitorati nei prossimi mesi.

La responsabile delle politiche a favore delle persone disabili ha detto di sentirsi “parte della squadra” degli assistenti sociali e si è impegnata per l’approvazione dei cinque decreti attuativi che servono per rendere operativa la legge delega sulla disabilità.

Invitato, ma assente, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

La vicepresidente dell’Ordine, Barbara  Rosina, partecipando all’ultima tavola rotonda, ha concluso la giornata con le parole di un’assistente sociale arrivate proprio al termine della fase più drammatica della pandemia: “Caro Ordine”, alla fine della guerra, tu che sei la mia madre professionale vieni ad abbracciarmi. Insieme ricostruiremo”.
“Siamo stati qui oggi  – ha concluso Rosina – proprio per aver cura della ricostruzione, tutti insieme, parlando anche dell’importanza delle arti e della cultura per e nella formazione di base e continua degli assistenti sociali. Per migliorare le nostre competenze e far sì che lo straordinario che abbiamo vissuto possa diventare ordinario nei percorsi di accompagnamento delle persone”.