Lì dove c’erano asili, sorgono case di riposo, succede nei piccoli centri, sempre più spopolati di giovani alla ricerca di una sistemazione migliore o semplicemente di un lavoro, ma anche nelle grandi città.
Così interrogarsi e porre le basi “Per un invecchiamento sano e attivo: il nuovo campo della Gerontologia Sociale”, com’è successo presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro interessa e coinvolge anche chi, come noi, è da sempre impegnato a fianco delle persone anziane, a volte sole, a volte non autosufficienti.
A rappresentare l’Ordine, la consigliera nazionale Elma Battaglia: “Seduti allo stesso tavolo con medici di medicina generale, geriatri, infermieri, enti territoriali, noi assistenti sociali – ha detto Battaglia – abbiamo posto l’accento sulla necessità di ripensare i sistemi di integrazione tra i servizi, con la necessità di incrementare i servizi domiciliari e di prossimità. Con le persone anziane, così come per tutte le persone portatrici di bisogni, ribadisco l’importanza del servizio sociale perché senza di noi non c’è benessere né salute.
La recente classifica delle città dove si vive meglio – ha aggiunto la consigliera Cnoas – dimostra lo stretto legame tra benessere e spesa sociale. Si vive peggio, tutti, a cominciare dalle persone anziane, dove si spende poco nei servizi. Una riflessione che rimandiamo a chi governa e amministra i territori, perché – ha concluso Battaglia – noi assistenti sociali lo sappiamo benissimo e lo sperimentiamo nel nostro lavoro, ma soprattutto nella vita delle persone che arrivano a noi”.