“E dov’erano gli assistenti sociali?” La domanda, che è un atto di accusa sott’intendendo insensibilità, assenza e incapacità non la si sente soltanto da politici che inseguono ulteriore notorietà o alla ricerca di un capro espiatorio, ma anche da giornalisti e media dai quali ci si sarebbe aspettata non comprensione, ma semplicemente professionalità.
Nel carcere Beccaria di Milano, mentre si pestavano i ragazzi, nella metropolitana, sempre di Milano, mentre si borseggiano i passeggeri… dov’erano gli assistenti sociali? Do subito la risposta e poi torno indietro con i fatti: l’assistente sociale non c’è perché l’organico del carcere non lo prevede, perché non avendo compiti di polizia e sicurezza non rincorrono e fermano giovani borseggiatori.
Succede così che Bianca Berlinguer, nel suo “Prima di domani” del 26 aprile scorso, approfondendo la violenza istituzionale nel carcere minorile milanese affermi che tutto ciò avveniva “nell’omertà degli assistenti sociali”. La brava giornalista – già direttrice del TG3 Rai prima di passare alla concorrenza di Rete4 Mediaset – sa che all’interno di quell’istituto penitenziario non lavora nessun assistente sociale? Sa che dopo la riorganizzazione e le riforme di questi anni siamo praticamente inesistenti nelle carceri e che i 1500 assistenti sociali dipendenti del ministero della Giustizia sono impegnati a gestire oltre 130 mila misure esterne al carcere: lavoro all’esterno, licenze, permessi premio e semilibertà a cui si aggiungono il monitoraggio dei percorsi degli uomini maltrattanti cui è stata concessa la sospensione condizionale della pena e la messa alla prova. Ovvero all’interno dell’U.E.P.E. (Uffici di esecuzione penale esterna)?
No, evidentemente non lo sa, non si è informata, ma ha lanciato la frecciatina!
Abbiamo scritto alla giornalista che stimiamo per il suo impegno contro la violenza istituzionale – noi abbiamo fatto una manifestazione con 2500 persone, tra presenti a Firenze e collegati un anno fa e abbiamo anche scritto alla presidenza del Consiglio per chiedere un tavolo contro la violenza istituzionale. Lettera senza risposta… – e abbiamo chiesto di poter parlare del Beccaria e non solo. Aspettiamo che si faccia sentire e che in nome della difesa libertà di stampa, di cui oggi si celebra la Giornata mondiale, si faccia sempre più e senza bavagli, un’informazione corretta.
Vado un po’ più indietro e sempre su Mediaset, Canale 5 stavolta, un’altra battutina in studio al termine di un servizio sui borseggi in metropolitana. I due conduttori Gerry Scotti e Michelle Hunziker, si domandano “E dov’erano gli assistenti sociali?”.
Certo chi la metropolitana o il bus non li prende mai forse non sa che, quando è possibile, il massimo della sicurezza sui mezzi pubblici è assicurato dalle forze dell’ordine. E non sa, neanche, che non potranno essere assistenti sociali, psicologi, insegnanti, volontari, religiosi… a debellare la piaga dell’abbandono o dello sfruttamento dei minori per fini di micro criminalità.
Noi che siamo sempre meno nelle carceri e non pattugliamo le metropolitane, conosciamo bene violenza e abbandono. Con il nostro lavoro, dove possiamo, dove la legge lo prevede, quando i numeri sono sufficienti, insieme ad altri professionisti, facciamo la nostra parte. Chiediamo a chi fa informazione seduto dietro una scintillante scrivania, tra stacchi pubblicitari e commentatori d’occasione, di far bene il proprio mestiere. Senza comprensione, soltanto professionalità.