Ci siamo ogni giorno e ci siamo anche in queste drammatiche ore. Ogni giorno frequentando la vita dei più fragili cercando di renderla meno dura e difficile, in queste drammatiche ore per dare una mano, nel territorio e a livello nazionale, a chi è riuscito a scappare dalla guerra.
Da lunedì prossimo alcune professioniste assistenti sociali del Trentino Alto Adige che fanno parte dell’Associazione Asproc (Assistenti sociali per la Protezione Civile) saranno di supporto allo sportello per le famiglie accoglienti gestito dal Centro informativo per l’immigrazione – CINFORMI https://www.cinformi.it/ – della Provincia autonoma di Trento, disponibili per tutto quello che può essere utile in questa nuova emergenza.
Una nostra iscritta e socia di Asproc, insieme ad altre associazioni, è già stata al confine ungherese dove sono stati recuperati 11 rifugiati ucraini di cui la metà non vedenti accompagnati poi al Centro Mater Dei di Tortona.
Non siamo ancora usciti dalla pandemia del Covid-19 che ha messo a nudo le debolezze strutturali della protezione sociale su cui c’è stato poco investimento. Grazie a noi istituzioni e amministrazioni sono riuscite ad avvicinarsi ai bisogni delle persone. Siamo stati in prima linea e abbiamo cercato di non far mancare il nostro rapporto alle persone più fragili perché, come sappiamo, la pandemia non è democratica, anzi ha colpito e colpisce duro dove le vulnerabilità già esistono.
Abbiamo lavorato per sgretolare le solitudini: anziani che hanno perso abitudini e amici, giovani senza lavoro, donne costrette in casa con soggetti violenti…
Ora, come ieri e come domani, siamo di nuovo in trincea. Non quella della guerra che sta seminando morte e disperazione e che ci auguriamo finisca presto, ma quella dei bisogni di chi ha bisogno. E’ il nostro lavoro.
Angela Rosignoli (Presidente Ordine Assistenti Sociali Trentino-Alto Adige)