TRIBUNALE FAMIGLIA: “Direzione giusta, non sia Ferrari su strada di campagna”

Intervenire su enti locali e riordino degli strumenti o si alimentano conflitti e inutili speranze

“Abbiamo salutato con favore gli emendamenti alla riforma della Giustizia che istituiscono il Tribunale della famiglia perché chiunque si sia occupato di questi temi sa quanto sia importante mettere mano alla divisione delle competenze tra magistratura ordinaria e Tribunale dei minori e quanto sia urgente accelerare i tempi di decisioni in materie così delicate. Ma abbiamo la sensazione che si stia mettendo una Ferrari in una strada di campagna. Un’inutile e impossibile corsa perché, a quel che leggiamo, è stato ignorato totalmente il contesto dei servizi e degli interventi a sostegno della genitorialità che resta povero e frammentato”.
Il presidente del Consiglio Nazionale degli Assistenti sociali lancia l’allarme perché il Tribunale della Famiglia non sia una riforma di facciata.
“Dobbiamo rispondere all’Europa sulla velocità dei processi, ma la velocità e la congruenza di queste decisioni toccano la vita di persone, a cominciare dai più piccoli. Il rischio che vediamo è che dopo un verdetto velocissimo i servizi si debbano poi muovere in un sistema di norme ed interpretazioni spesso non univoche e disarmoniche. I servizi sociali dell’ente locale, i consultori, le norme quali l’intervento della pubblica autorità a favore dei minori (art.403), come saranno riorganizzati? Attenzione – conclude Gazzi – o butteremo soldi e alimenteremo speranze e conflitti, senza rendere giustizia a chi del Tribunale della Famiglia ha bisogno”.