Servizio sociale professionale nelle ASL e dirigenza: un vademecum

Le riforme approvate per la riorganizzazione e il miglioramento della sanità territoriale in attuazione del PNRR, il DM 77, sono l’occasione per rilanciare l’istituzione del servizio sociale professionale in tutte le Regioni e aziende sanitarie e la previsione di incarichi di dirigente assistente sociale. Ecco dunque un vademecum  per dimostrare che si può e si è già fatto e per rispondere a chi si trincera dietro la scusa di “norme transitorie”, ampiamente ritenute effettive da chi non può non considerare l’importanza dell’integrazione sociosanitaria.
Che le e gli assistenti sociali operino nella Salute, che ci sia una legge, la 251 del 2000 che istituisce il ruolo di dirigente del servizio sociale professione nella aziende sanitarie, sono dati di fatto.

Ma purtroppo, nonostante in sette Regioni (Sicilia, Piemonte, Toscana, Lazio, Marche, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) siano stati banditi ed espletati concorsi per l’assunzione di dirigenti del servizio sociale a tempo indeterminato e determinato, il recente contratto collettivo nazionale della dirigenza sanitaria del SSN, sottoscritto lo scorso 23 gennaio, non ha inserito nella declaratoria dei professionisti la figura del dirigente assistente sociale.

Che fare? Il vademecum  – già inviato a tutti i Consigli territoriali dell’Ordine per le azioni a livello locale – riassume i riferimenti normativi, lo stato dell’arte, le prospettive e le indicazioni.
Eccolo