Bologna-Italia o no?
Come ben sappiamo, molti diritti sono esigibili o no a seconda del domicilio e quelli legati al comparto della salute lo sono in particolar modo, ma l’evento organizzato dal Croas dell’Emilia Romagna ha permesso di focalizzare i problemi e le buone pratiche discutendo di “Sanità e territorio. Il ruolo del sevizio Sociale nel Servizio Sanitario regionale” tra chi i problemi e le buone pratiche le affronta da vari punti di vista. Un incontro molto partecipato durante il quale il presidente nazionale dell’Ordine ha piegato che “Investire nel servizio sociale nel comparto salute è fondamentale per rendere esigibili i diritti sociali e l’assistenza. Un settore che negli ultimi 10 anni ha dimezzato i professionisti assistenti sociali”.
“La costruzione nei territori delle nuove organizzazioni e sistemi previsti dal DM77, consolidando quanto già previsto dalle norme – ha detto Gianmario Gazzi – non è soltanto un processo da sostenere, ma è soprattutto un passo deciso per rendere concreta l’integrazione sociosanitaria”.
“Una giornata che segna il passaggio da un punto di arrivo, il documento regionale sull’ Istituzione del Servizio sociale in sanità, ad un punto di partenza, la sua strutturazione all’interno della riforma sanitaria – ha detto la presidente del Croas, Maria Chiara Briani – Chiediamo che questo nuovo modulo organizzativo sia diffuso e riempito di contenuti e valorizzazione della professione sul territorio”.