Nuove misure, vecchi problemi. Dal RdC all’AdI, siamo su Il Fatto

Con Franz Baraggino de Il Fatto Quotidiano torniamo a parlare dell’Assegno di Inclusione che sostituisce il Reddito di Cittadinanza anche modificandone la platea. I vecchi problemi tornano nelle risposte del presidente Gianmario Gazzi: “Per abbattere i tempi serve innanzitutto centrare l’obiettivo di servizio che l’Italia si è data nel 2020: un assistente sociale ogni 4.000 abitanti, obiettivo per il quale sono stati vincolati 180 milioni. E poi dare stabilità al servizio semplificando le assunzioni, perché non solo non riusciamo a fare le prese in carico, ma continuiamo a cambiare gli operatori sul territorio in un circolo vizioso dove chi è precario da una parte tenta il concorso da un’altra e così via”.
Il presidente Cnoas parla del PNRR e dei 200 milioni di nuovi fondi per potenziare i servizi sociali, ma aggiunge che “non siamo in grado di spendere i soldi nemmeno quando sono già stanziati”. Per esempio i 630 milioni del Fondo povertà istituito nel 2017 anche per potenziare i servizi sociali territoriali di ciascuna Regione in funzione del Rdc. “Ci sono regioni che in tutti questi anni non sono riuscite a spendere più del 30% dei fondi loro destinati – dice – Risultato? “Ancora oggi abbiamo territori dove il rapporto tra residenti e assistenti sociali supera quello di 1 a 12.000“. E conclude: “Ci vuole una norma che obblighi i comuni e gli ambiti territoriali a dotarsi di uno standard, anche a costo di ricorrere al commissariamento“.

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