Non arrendiamoci al peggio. Meno pazienti e più propositivi per cambiare il copione

“Nello scenario internazionale e in quello più strettamente locale, sempre più spesso, pare inevitabile un progressivo declino e sprofondo che ci abitua a cose sempre peggiori. Come se fosse, semplicemente tutto già scritto. La narrazione che appare è semplice: le guerre ci sono sempre state, così le alluvioni o i drammi familiari con donne e figli spesso oramai predestinati. Un cinismo diffuso e un individualismo all’ennesima potenza di cui sinceramente faremmo a meno”.
Gianmario Gazzi non ha chiuso il suo blog su Huffington Post e dopo l’intervento della presidente Barbara Rosina torna con un commento sulla mancanza di prospettiva  e sulla necessità per ognuno, a partire dagli assistenti sociali di “ cambiare un po’ il quadro, essere più attenti e meno assuefatti. Servono persone capaci di critica, è necessario pretendere un’idea che non sia “Ha da passà ‘a nuttata” o il racconto di un ritorno ad un passato mitizzato”.  Meno pazienti e più propositivi “perché gli autori della storia siano costretti a cambiare copione”.

 

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