“No alla violenza di Stato. Tavolo istituzionale a Palazzo Chigi”

Gli assistenti sociali: tutti coinvolti. Formazione, risorse, trasparenza, semplificazione

“Nessuno può dire io non c’entro. E non lo diciamo neanche noi, assistenti sociali. La violenza istituzionale esiste nelle carceri, nelle aule dei tribunali, nei comportamenti violenti delle forze dell’ordine, nella gestione dei migranti, nelle strutture di ricovero delle persone con problemi di salute mentale o di tossicodipendenza, nel servizio sociale. Ogni comunità professionale, quando viene conclamata una forma di violenza addebitabile a un proprio membro, dovrebbe schierarsi dalla parte della vittima e non coprire mai un colpevole.  Perché l’Autorità non faccia ingiustizia, servono formazione, risorse, informazione, semplificazione”.

La vicepresidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Barbara Rosina, ha aperto così la IV Conferenza Nazionale sulla “Violenza istituzionale” che si è svolta a Firenze.

Davanti a 250 persone presenti e oltre 2000 in collegamento, sono intervenuti il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, la senatrice Ilaria Cucchi, Donata Bianchi (Istituto degli Innocenti, Firenze), Daniela de Robert (Collegio Garante nazionale persone private della libertà personale), il professor Luca Fazzi (Dipartimento sociologia e Ricerca Sociale Università di Trento), Francesca Innocenti (presidente Centro Lilith Latina), l’onorevole Catia Polidori, il dottor Fabrizio Starace (Direttore dipartimento salute mentale e dipendenze Ausl di Modena) e l’assistente sociale Maria Teresa Asti.

“Non vogliamo aver discusso invano – ha concluso il presidente dell’Ordine, Gianmario Gazzi. Per quanto ci riguarda, abbiamo combattuto e combatteremo strumentalizzazioni politiche e la criminalizzazione degli assistenti sociali, ma non saremo mai dalla parte dei colpevoli. La violenza dello Stato, in ogni sua forma, come abbiamo evidenziato anche oggi, riguarda molti. Tanti professionisti, tante strutture, enti, ministeri: la Giustizia, il Lavoro e le Politiche sociali, la Famiglia, l’Interno, la Salute, la Disabilità. l’Istruzione e l’Università, l’Economia… Per questo chiediamo al Governo un tavolo istituzionale a Palazzo Chigi. Per capire, prevenire, intervenire, cambiare”.