In questi cinque giorni in cui Torino dà spazio e voci alle migrazioni, ci siamo anche noi perché per il terzo anno consecutivo il Cnoas ha riconosciuto il patrocinio al Festival che vuole affrontare direttamente il problema più scottante e attuale che percorre l’occidente. Arte, incontri, dibattiti e momenti conviviali a cui si è dato il via ieri e che si concluderanno domenica 24 con un vasto programma: www.festivaldellemigrazioni.it
“Condividiamo con gli organizzatori l’idea che la cultura possa svolgere una grande funzione creando occasioni di confronto per attenuare la paura verso i migranti e stemperare la paura di chi è immigrato nei confronti di una società che non conosce – ha detto la vicepresidente Barbara Rosina, partecipando all’opening – Per questo apprezziamo l’approccio multidimensionale del Festival, perché un tema così complesso non può essere semplificato e ridotto a narrazioni legate alla sicurezza, alla chiusura, all’allontanamento del diverso”.
Rosina, ha poi sottolineato come le e gli assistenti sociali accompagnino quotidianamente le persone nelle periferie, materiali, ma anche quelle umane, nelle quali ”le persone sono sole, allontanate, non comprese, non riconosciute nei propri percorsi, sempre faticosi, non viste ed accettate nella loro unicità, competenze, aspirazioni. Siamo presenti nelle periferie, nella città di Torino anche le istituzioni fanno il possibile, ne è testimonianza la presenza a questo evento di due assessori, ma da soli non bastiamo e non sempre abbiamo le capacità narrative avvincenti ed entusiasmanti che ritroviamo in questo Festival”.
Il potere della cultura, dunque, che dal Festival di Torino si sposterà per noi a Brescia dove con il Croas Lombardia, ribadiremo che il “Welfare è Cultura” perché, ha concluso Rosina “sia chiaro che i problemi sociali possono essere affrontati soltanto con politiche intersezionali che coinvolgano tanti livelli e tante professionalità”.