“Lo diciamo da sempre e lo sosteniamo con il nostro lavoro quotidiano: sono le istituzioni, gli Stati a dover garantire il diritto alla salute, per questo abbiamo partecipato convintamente al convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme alle Federazioni e agli Ordini delle professioni sanitarie e sociosanitarie nell’ambito delle iniziative correlate al Giubileo 2025″.
Così la presidente Barbara Rosina che, insieme alla vicepresidente Mirella Silvani , ai consiglieri Cnoas e a numerosi rappresentanti dei Croas, ha preso parte all’evento: “Universalità e sostenibilità dei SSN in Europa” ospitato dalla Pontificia Universitaria Lateranense a Roma.
Partendo dall’assunto che investire nei sistemi sanitari pubblici genera valore e combatte le povertà sanitarie, come hanno sostenuto gli intervenuti, tra i quali il ministro per la Salute, Orazio Schillaci, è emerso che fattori e politiche sociali determinano anche lo stato di salute della popolazione. Isolamento, esclusione e povertà, come rilevato anche nella relazione sul quadro internazionale, devono dunque essere parte delle politiche sanitarie pubbliche.
“La sottovalutazione del sociale quando si parla di Salute – aggiunge Rosina – è stata pagata cara durante le prime fasi della pandemia quando, improvvisamente, noi assistenti sociali siamo diventati il cuore pulsante del Paese. La lezione di quei duri anni ha portato ad alcuni risultati come le riforme in corso per l’assistenza territoriale. Basta, no! Per questo dobbiamo vigilare perché nell’applicazione delle norme soprattutto, ma anche semplicemente nelle parole usate, non si dimentichi mai che non esiste la salute senza il sociale”.