In piazza a Torino perché: “Non c’è salute senza sociale”

“Non c’è salute senza sociale, lo abbiamo ripetuto partecipando alla macia di Torino per la sanità pubblica organizzata dal Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure ‘in difesa del sistema sanitario pubblico e per denunciare la politica sanitaria attuata negli ultimi anni fatta di tagli dei posti letto, blocco del turnover degli operatori sanitari, mancanza di una politica dei servizi territoriali adeguata, incapacità di risolvere il problema delle lunghissime liste d’attesa’ – così Barbara Rosina, vicepresidente dellOrdine nazionale, in prima fila sabato scorso – Come assistenti sociali ripetiamo da anni che occorre uscire da un approccio ancora prevalentemente medico-sanitario, ponendo attenzione alle relazioni delle persone, ai contesti di vita, alle reti sociali perché fragilità e vulnerabilità personali e famigliari condizionano le possibilità di cura”.
In tante e tanti, insieme al  Croas Piemonte, nella manifestazione che sabato 27 maggio ha visto la presenza di associazioni, sindacati professionali, ordini e sindacati di lavoratrici e lavoratori oltre che di moltissimi cittadini e cittadine per difendere il diritto a curare e il diritto ad essere curati.
Da più voci la segnalazione della preoccupazione per il futuro dei servizi e richieste di investimenti, anche utilizzando anche i soldi del PNRR. Tra i problemi segnalati la mancanza di personale, almeno nove mila professionisti in Piemonte, la necessità di smaltimento delle liste di attesa, il potenziamento della sanità territoriale, l’esigenza di soluzioni per l’emergenza urgenza, il bisogno di rinnovare e potenziare il piano sanitario e sociosanitario regionale.