GREEN PASS: i servizi sociali sono essenziali, l’errore dell’ultimo DPCM

Huffingtonpost.it pubblica un articolo del presidente Gazzi su obbligo di esibizione del green pass e servizi essenziali esonerati. Ecco l’articolo e di seguito il testo.

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In premessa, per evitare ogni strumentalizzazione, dichiaro che da sempre sono favorevole alla vaccinazione e anche all’introduzione di un sistema di controllo, a tutela della salute di tutte e tutti. Detto questo, non posso tacere di fronte all’ennesima conferma che chi soffre è l’ultimo pensiero di una politica prestazionale, impaurita e ossessionata dal consenso.

L’argomento è: obbligo di esibizione del green pass per accedere a…

Tanto per cambiare non si ricordano, ancora una volta, che esistono persone emarginate, sole, deboli o semplicemente povere e non soltanto di soldi.

Punire chi sta già male, chi è a rischio, chi non sa dove andare a sbattere la testa ha un solo nome:

“ingiustizia”.

È un’ingiustizia pensare che sia escluso dalle esigenze essenziali: l’assistenza, la solidarietà e l’aiuto.

Un grave errore quello del DPCM che non ha considerato gli effetti perversi per chi, come sappiamo, paga più di altri la pandemia che ci assedia da due anni.

No, mi spiace, niente scuse. No, mi spiace, ma non va tutto bene.

È evidente, a questo punto, che molti estensori della norma non sono stati nel concreto di quelle periferie umane e immateriali che tanto decantano. Non ci sono stati perché, altrimenti, saprebbero che molte donne non denunciano le violenze in caserma, ma chiedendo un aiuto al servizio sociale del Comune tra un buono mensa per i figli e un aiuto alimentare. Non le hanno viste perché non avrebbero dimenticato le persone senza dimora, senza soldi e senza un tetto, che non sono in grado di aver un documento di identità, figuriamoci scaricare un green pass.

Non le hanno evidentemente frequentate le famiglie che sostengono e accudiscono una persona con disagio psichico, che non è no pass o no vax, ma semplicemente in difficoltà per malattia e non si fa avvicinare, non si fida di nessuno.

Semplicemente ignorano.

Ignorano che per la legge italiana i servizi sociali sono essenziali perché tutelano diritti costituzionali come la protezione, la tutela, l’aiuto e l’assistenza. Bisogni primari come alimentarsi o prendere le medicine in farmacia.

Spiace dover nuovamente osservare come lo Stato si sia dimenticato di sé stesso e delle sue funzioni, che sì sono di tutela della salute, ma dimenticano ancora una volta chi è escluso. Escluso nemmeno per propria volontà, come coloro che non hanno condizione regolare di soggiorno e non possono rimediare. Escluso perché semplicemente non ha le competenze per capire.

Non è un problema di vaccini o di “no a qualcosa” quello di cui scrivo, è un problema di Politica e di cultura. La stessa cultura che semplifica tutto, che si ostina a dire che i poveri sono furbetti – ma dimentica in fretta le frodi sui bonus edilizi – perché quelli che si rivolgono agli assistenti sociali sono sporchi, malati, prostitute o drogati. Perché, assolvendoci, se non hanno il green pass costoro è perché, come la povertà, se la sono cercata. Alla fine, agli altri, cosa può interessare se non possono accedere al pasto, al contributo, denunciare una violenza o chiedere di non essere lasciati soli.

Non è una questione di no vax o no pass è una questione di scelte, di attenzioni.

Attenzioni che, purtroppo, non ci sono perché non ci piace chi è escluso ed è più facile non pensarci proprio.