“Non abbiamo bisogno della celebrazione annuale, abbiamo bisogno che chi oggi celebra, domani sia al nostro fianco per impegnarsi insieme a noi e a molti altri a risolvere i problemi. Lo diciamo alla politica, a chi decide: senza servizi capillari, risorse adeguate, formazione specifica, interventi di prevenzione, serviranno purtroppo giornate speciali come queste, giornate che per i servizi sono tutt’altro che speciali, sono il nostro quotidiano”.
La presidente Barbara Rosina interviene alla Camera dei Deputati al seminario organizzato in occasione della Giornata Nazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza durante il quale è stato presentato l’Osservatorio Nazionale indipendente sugli orfani speciali, ovvero gli orfani da femminicidio.
In un breve intervento, seguito a testimonianze toccanti e contributi di associazioni impegnate nella salvaguardia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi privati della figura materna per mano dell’altro genitore, la presidente degli assistenti sociali ha sottolineato criticità e opportunità.
“Il nostro ruolo è fondamentale – ha detto Rosina – Perché gli orfani speciali hanno bisogno di un intervento immediato, perché dobbiamo contrastare la vittimizzazione secondaria, ovvero scongiurare la ripetizione del trauma nei processi, perché dobbiamo occuparci dell’inserimento in famiglie affidatarie e, non raramente, affrontare il fallimento dei percorsi”.
Bisogna, dunque: investire nella formazione, attenersi a protocolli univoci, avere accesso alle risorse, mettere in campo azioni che prevengano la discriminazione e il superamento del trauma.
“E’ importantissimo il ruolo delle associazioni, guai se non ci fossero – ha concluso la presidente – ma la responsabilità del futuro di queste vittime giovanissime non può essere delegata al Terzo settore, al volontariato, al privato. Abbiamo bisogno che nel nostro Paese si investa in modo stabile e strutturale nei servizi pubblici che devono poter garantire a qualsiasi cittadino che si trovi in situazione di vulnerabilità un intervento tempestivo. O, tra un anno, diremo le stesse cose”.