Di natalità e sostegno alle famiglia – famiglia, non famiglie, sia chiaro – il Governo in carica parla spesso. Ma, perché non sia soltanto uno slogan, bisogna fare davvero qualcosa e magari ripartire da quei servizi, come i cosultori famigliari, nati nel 1975 con la legge 405.
“I loro obiettivi sono, da sempre: la promozione della salute e la tutela del benessere della donna, della maternità e della paternità, l’attenzione alle famiglie, la prevenzione di situazioni di disagio sociale, la presenza di équipe multiprofessionali nelle quali il ruolo dell’assistente sociale, in quanto esperto delle reti sociali e di empowerment personale e di comunità, garantisce non soltanto gli interventi diretti alle persone, ma anche il raccordo con le risorse del territorio e con tutti servizi presenti”.
Eppure, secondo i paramentri fissati nel 2022, i consultori sono molto meno della metà di quelli previsti – circa 1200 su 2900 – e i professionisti il 70% in meno.
Ne scrive su Quotidiano Sanità la vicepresidente Barbara Rosina.