Se l’intero sistema salute italiano fosse strutturato come quello della salute mentale, forse avremmo dei miglioramenti visibili all’intera comunità. Privati, terzo settore, associazionismo, operatori di diverse professionalità, familiari, sistema pubblico e privato collaborano in quel necessario approccio multidisciplinare che è imprescindibile per affrontare la malattia. Qualsiasi malattia!
E’ questo, secondo il presidente Gianmario Gazzi e la vicepresidente Barbara Rosina quello che è emerso in questa due giorni di “Conferenza Nazionale sulla Salute Mentale”, voluta dal ministero guidato da Roberto Speranza alla quale hanno partecipato – proprio in virtù di quell’approccio multidisciplinare – anche i ministeri della Giustizia con Marta Cartabia e del Lavoro e delle Politiche Sociali con Andrea Orlando.
Sul sito del ministero della Salute è possibile sapere tutto su questa due giorni: https://bit.ly/3jh7Tl5
E, per quanto riguarda i contributi del Cnoas, vi rimandiamo a questo link per riascoltare il presidente Gazzi : https://youtu.be/qjHzxVJMPUc intervenuto nella sessione “Lavoro, casa, sostegno alla vita indipendente: attori e strumenti di coesione sociale” proprio all’avvio del gruppo.
E alle brevi conclusioni di Barbara Rosina che ha coordinato la seconda metà della sessione dedicata a: “Il ruolo delle associazioni di utenti, di familiari e del volontariato nei servizi di salute mentale: https://youtu.be/Y1ZFhtvOeNs.
Per tirare le fila della Conferenza, momento di confronto importante tra addetti ai lavori, società civile e persone direttamente coinvolte nel vortice della malattia, il Tavolo tecnico nazionale sulla salute mentale di cui fa parte la nostra vicepresidente, Rosina, torna a riunirsi mercoledì 30 giugno.