Al congresso dei fisioterapisti: “Connessioni indispensabili”

“La parola scelta dai fisioterapisti per il titolo del loro secondo congresso “Connessioni” è quello che ci muove nelle relazioni con le professioni sanitarie e sociosanitarie per la realizzazione del benessere delle persone”. Lo dice la vicepresidente Mirella Silvani che ha portato i saluti del Cnoas al 2° congresso della Federazione Nazionale degli Ordini Fisioterapisti che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi.

“Connessioni-i fisioterapisti per un futuro delle cure accessibile e universale” è l’intero titolo del congresso che sottolinea come in una mondo sempre più complesso, i bisogni di salute delle persone nascono sempre più dall’intreccio di fattori sanitari, sanitari ed economici.
“Connessioni tra i sistemi, sanitario, sociosanitario e socioassistenziale, connessioni tra professionisti e tra i loro rappresentanti, in primis gli ordini e le federazioni – ha detto Silvani intervenendo – Il confronto che si deve aprire al dialogo e al riconoscimento reciproci insieme alla capacità di abbattere quei recinti nei quali c’è la tentazione di chiudersi per proteggere aree esclusive. Quando siamo di fronte alle persone che richiedono il nostro intervento, che vivono situazioni difficili, momenti critici e sono preoccupate per la loro salute, non possiamo che porci al loro fianco cogliendo l’insieme dei loro bisogni e per farlo dobbiamo allenarci a ragionare in modo integrato. Può forse essere scontato, ma un piano riabilitativo e quindi il fisioterapista che lo elabora deve tener conto dei fattori sociali, saper se il destinatario di quell’intervento ha una supporto familiare, se ha una casa adeguata, se una casa ce l’ha per coinvolgere quando necessario l’assistente sociale e l’equipe ancora più ampia se ci sono altri bisogni assistenziali. Ecco dove entriamo noi, ecco dove la connessione è necessaria”.
Silvani ha concluso tornando sul DM 77/22 che riforma l’assistenza territoriale e sugli atti di programmazione che ne deriveranno: “Il Cnoas insiste sull’approccio integrato, ognuno di noi, ogni organizzazione, non l’ostacoli e lo pratichi”.