Addio a Paola Rossi, la nostra prima presidente. “Rese reale l’immaginario”

Quando nasceva l’Ordine, c’era lei, Paola Rossi. Per questo ogni assistente sociale italiano si stringe accanto a chi le ha voluto bene e, mentre ci prepariamo al trentennale della nostra comunità professionale, continuiamo l’impegno della nostra prima presidente che ha mosso i primi passi per il riconoscimento di chi, come noi lavora, per le persone nella loro interezza.

Picasso affermava che “Tutto ciò che puoi immaginare, è reale”: Paola ha immaginato e resa reale la possibilità che la nostra professione venisse riconosciuta tra le istituzioni che contribuiscono alla realizzazione dei diritti costituzionali.

Con intelligenza e determinazione ha partecipato nel suo lungo percorso di vita, alla formazione di nuove generazioni di assistenti sociali. Attraverso l’insegnamento, ma anche attraverso  l’esempio, ha partecipato alla costruzione di una comunità sempre più competente e impegnata nel dare voce a chi voce non ne ha e nel promuovere la giustizia sociale, sia nel lavoro quotidiano, sia nella promozione di politiche più eque e inclusive. E’ stata protagonista di stagioni feconde sul piano legislativo, come nella complessa gestazione delle legge 328, accanto all’onorevole Turco.

Memoria storica  e protagonista delle principali tappe della professione dal dopoguerra ad oggi  e ha partecipato fin negli ultimi tempi alle attività della Società per la Storia del Servizio Sociale (SOSTOSS).
Ripeteva spesso che il nostro lavoro non si ferma all’assistenza, ma deve:  “Far sì che a ognuna e ognuno sia data la possibilità di risolvere i propri problemi, mostrare la propria competenza, realizzare i propri desideri. In una comunità che accoglie e non discrimina mai”.

Per chi intendesse partecipare, i funerali si svolgeranno venerdì 17 febbraio alle 15 presso la parrocchia di Santa Sivia in via Giuseppe Sirtori a Roma.
Ciao Paola dai 46682 assistenti sociali italiani